Dnes je úterý 26. listopadu 2024 a svátek má Artur


Il Verbo Di Dio Si È Fatto Carne

La voglio da me stesso, prima ancora che dal mondo. La voglio perché la furberia dolciastra e la scalmanata indifferenza hanno preso in mano i territori della parola e anche quelli del silenzio. Chi scrive viene tollerato a patto che rimanga nel recinto. Le sue ambizioni possono essere anche altissime, ma solo se vengono esercitate in luoghi millimetrici, invisibili.

Specchi, specchi che han visto,specchi che trattengno un po’ di vero, un po’ di luce, un po’ di eternità, un po’ di bellezza. Ma io voglio la sola realtà, le cose senza presente. Fa che questo Papa possa finalmente ridare spazio ad una collegialità vera, ad una chiesa Popolo di Dio, ad una comunione incarnata, ad una conversione senza mezze misure e compromessi. Dagli la forza ed il coraggio di proporre un nuovo concilio dove la Chiesa ripensi se stessa con il contributo vero e profondo di tutti, proprio di tutti.

Ma limportanza dellincontro, almeno questa volta, stata pi teorica che pratica. Cacciari ha voluto infatti riunire tutti gli assessorati che in qualche modo sono toccati dal turismo https://friendly.co.th/mappa-casino-italia-forum-casino-online-italiano/ affinch da oggi in poi incomincino a lavorare insieme. Superato il problema del coordinamento, nelle riunioni dei prossimi mesi si passer ad altro. Presumibilmente anche a cosa decidere in materia di ticket, ecopass, prenotazioni obbligatorie e dintorni che stanno creando molta confusione soprattutto allestero. Come ad esempio negli enti del turismo dei Paesi stranieri e nei tour operator che ogni giorno ne sentono una di nuova e non sanno pi cosa rispondere ai loro clienti che domandano quanto si paga per andare a Venezia.

Fa che questo Papa abbia il coraggio di incarnarsi nella storia degli altri, che abdichi alla Verità assoluta che schiaccia e uccide e senta il bisogno di incontrare e nutrirsi delle Verità dell’altro. Dio non ha un nome, prende ed assume il nome dei volti e delle storie degli emarginati di questo mondo e nessuno detiene la verità di Dio e può pretendere di possederla. Per uscire di casa avrebbe dovuto rivestirsi, rimettersi le scarpe, riannodarsi il fazzoletto, tutta una farragine d’incomodi, dei quali ognuno aveva in quel momento l’intensità di un supplizio. Poi non sapeva, una volta fuori, dove dare del capo. Ma rimanere in casa, solo in cucina, coll’Adelaide di là, che lo sentirebbe andarsi a letto così presto, era impossibile. Tentennò lungo tempo in preda ad una collera, che cresceva di minuto in minuto, coi ricordi di tutte le contrarietà toccategli nella giornata e le difficoltà di una soluzione altrettanto inevitabile che impossibile.

La stampa rispecchia fedelmente la quotidianità, il vortice in cui sono presi e travolti. E rispecchia anche fedelmente le parole magiche, o i puri verbalismi, cui sono attaccati riducendovi le prospettive politiche reali (“morotei”, “dorotei”, “alternativa”, “compromesso”, “giungla retributiva”). I giornalisti autori di tale rispecchiamento sembrano essere complici di tale pura quotidianità, mitizzata (come sempre la “pratica”) in quanto “seria”.

Quella, certo, di avere due genitori speciali, ma anche quella di incontrare, non solo in occasioni formali ma nella quotidianità, persone straordinarie come Rossana, come Natoli, Pintor, Magri, Castellina, Reichlin, Trentin e tanti altri. Amici carissimi con cui papà si confrontava ogni giorno e che hanno contribuito grandemente a farci diventare le persone che siamo. Rossana l’abbiamo conosciuta più di cinquant’anni fa, quando venne a Roma da Milano per fare la responsabile culturale del PCI. Nel corso degli anni ci siamo poi trovate tante volte a camminare al suo fianco, non più come “figlie” ma come compagne.

Donna Augusta lasciò il proprio ballerino ad un’altra signora, e venne a cadere quasi stancamente sul mio divano. Era vestita di nero, nuda le spalle, con uno strascico leggiero come una nuvola e lungo come quello di una cometa. Ella s’abbandonò sulla spalliera, percuotendosi il mento colle piume nere del ventaglio, sospeso alla cintura per una minima catenella d’oro.

  • La debolezza si, ma la debolezza di fronte a delle lusinghe che riescono a distoglierci dal nostro motivo di ricerca e dalla nostra vera necessità d’amore.
  • Per questo, tramite la meditazione e la preghiera, il discepolo deve cercare di staccarsi dalle regioni inferiori delle polveri e delle brume, per proiettarsi infine nella chiarezza.
  • Ogni giorno si faceva più malinconico, non parlava, ricusava tutte le sollecitudini dell’impresario, il quale per tenerlo allegro avrebbe voluto visitare i luoghi dove transitavano.
  • Nullameno ella gli aveva cucito sei camicie alla moda e due cravatte di raso nero, che lo fecero piangere di una tenerezza mista quasi di rimorso.
  • Nella sofferenza, l’anima prepara un profumo così delizioso che il Signore e i Suoi angeli vengono a dilettarsi accanto a quell’anima.

Abbiamo perso un’altra ragazza del Novecento, secolo turbolento e traumatico , ma anche di rinascita, ricostruzione e visione di un modo diverso. Ci mancherà Rossana, soprattutto in questo secolo così noioso, ci mancherà la sua visione anticonvezionale, la capacità di chiamare le cose con il loro nome, senza reticenza e senza paura, la sua coscienza critica e la voce di una grande intellettuale. Mi rattrista molto pensare che le tanti voci autorevoli del secolo scorso, una dopo l’altra ci hanno abbandonato senza essere sostituiti da altrettante voci della stessa levatura. Rossana era una di loro e per una strana alchimia, ti convinci che nonostante l’età quella voce possa restare viva, forse per sempre ad accompagnare le nostre giornate. Ma in fondo Rossana è ancora qui tra noi e ha lasciato segni profondi nella coscienza delle persone che l’hanno conosciuta personalmente oppure si sono solo abbeverate nella lettura dei suoi scritti.

Allora, cosa resta a dei poveri infelici per i quali non esistono né il Cielo né gli angeli né gli amici né la bellezza, ma solo persone ingiuste, cattive e malintenzionate? Non bisogna confondere la sensibilità con l’emotività. L’emotività è la manifestazione malata di un “sé” povero, meschino, ristretto, dolente. La sensibilità rappresenta invece un grado superiore di evoluzione che mette l’uomo in relazione con le regioni celesti e gli permette di vibrare all’unisono con tutta la bellezza dell’Universo. I Serafini, i Cherubini e i Troni appartengono alla Triade Kether, Hohmah e Binah.

Se ne va uno dei più importanti punti di riferimento della mia formazione politica e culturale. Non so trovare le parole giuste per esprimere la tristezza e il vuoto che sento. Rimane però la consapevolezza della necessità di continuare a dirsi comunisti, con una certa ostinazione, come direbbe lei. Sei parte importante di una storia che non finisce. Per realizzarlo ne parlarono coi dirigenti del PCI dell’epoca, tra cui Pietro Ingrao, che non mostrò ostilità al progetto.

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